Le temperature registrate oggi dalla nostra stazione dell'Aereoporto, con una massima di circa 30 gradi e una minima di 14, sono di tre gradi inferiori alla norma del periodo (1993-2016). E' doveroso precisarlo, di fronte all'inesatta considerazione, che abbiamo sentito espressa da più parti, secondo la quale quella di questi giorni sarebbe l'Estate "normale". Purtroppo, non lo è: l'estate della Valle Umbra è un pò più calda di questa, certamente però ben diversa da quella supercalda e asciutta che abbiamo dovuto vivere a Giugno. Per trovare medie termometriche estive di 30 gradi nella seconda decade di Luglio bisogna andare a stanare i dati degli anni 50 e 60 del secolo scorso, epoca di raffreddamento rispetto ai decenni 20 e 30, probabilmente a causa degli esperimenti nucleari in atmosfera. Un clima completamente diverso da quello attuale, con oltre 1000 mm. di pioggia annui a Foligno città, una parentesi irripetibile che ha però conformato l'idea di clima normale maturata da chi (allora) era giovane. Questo non significa affatto che il caldo di questi ultimi decenni non sia dovuto alle emissioni umane di gas climalteranti in atmosfera; lo è; ma in ogni caso il clima estivo delle valli interne dell'Italia centrale è e sarebbe comunque caldo, spiacevole e potenzialmente pericoloso per i soggetti deboli, nonchè ostile all'agricoltura industriale, anche senza l'intervento umano. Che, purtroppo, lo sta rendendo definitivamente invivibile.
Dopo questa premessa, tesa a cercare di semplificare fatti che di per sè semplici non sono, passiamo all'analisi delle prospettive del tempo (cosa ben diversa dal clima) per i prossimi giorni. La circolazione di aria fredda presente sull'Europa centro-orientale (fig. 1) inizia a defilarsi, ma, prima di tornare a dominare i nostri cieli, l'anticiclone subtropicale lascerà passare una "onda corta", una piegatura perturbata nel flusso delle correnti in quota (fig. 2). Domenica si forma una linea di rovesci che dalla Toscana nel pomeriggio si porta sull'Umbria; stavolta la tempistica, coincidente con le ore della termoconvezione, potrebbe favorire i nostri territori, aumentando la caratura dei fenomeni.
Da lunedì, invece, l'anticiclone subtropicale inizierà a spingere il suo promontorio rovente sull'Italia centromeridionale (fig. 3). Domenica cercheremo di capire meglio per quanto tempo ed in quale misura, non abbiamo ancora certezze.